Travel Technology

Travel technology startup europee. Non è il momento di rallentare

Perché le startup europee della travel technology devono continuare a costruire in fase di ripresa

La crisi provocata dal Covid-19 è la più pesante nella storia del turismo.

In pochi mesi il coronavirus ha mandato al collasso un intero mercato, uno dei mercati più proficui e importanti dell’economia mondiale.
Un mercato che al 2019 valeva circa 8000 miliardi di dollari. 

Sicuramente, oggi questa situazione ha messo in dubbio la volontà di molti imprenditori con nuove idee da tramutare in nuove start up. Sotto un certo punto di vista, per chi vuole aprire una start up in ambito turistico, si prospettano molte incognite e molte incertezze. 

Ma il mondo delle Venture Capital non la pensa così. 

Le startup dovrebbero prendere nota della vision della venture capital Lakestar in merito a cosa consente ad una società di viaggi di raggiungere il successo, se vogliono diventare più forti nel mondo post-Covid. 

Le startup turistiche devono tornare più forti a crisi finita, purché non smettano di sviluppare le proprie tecnologie e i prodotti. 

È il consiglio di un socio della Lakestar, società venture capital europea. 

Tagliare i costi è da evitare assolutamente”, ha avvisato Michael Schuh, consigliere generale per la COBE Capital, parlando con Sean O’Neill, caporedattore del settore leisure/digital dell’evento Skift Forum Europe. “È necessario definire una roadmap dei prodotti, in termini di offerta aggregata, fornendo ai clienti il miglior prodotto possibile: è l’obiettivo sul quale si deve puntare se si vuole avere successo nel mercato post-Covid. Ritengo sia un fattore negativo se le società smettessero di investire nei propri prodotti e nella tecnologia.” 

Tuttavia, settori come quelli del marketing e delle vendite sono sempre stati considerati attività non essenziali. 

Nel frattempo, ricorrere a finanziamenti assicura che, dopo il Covid, ci saranno fondi a sufficienza per tornare “sulla cresta dell’onda”. Schuh riferisce di aver preso parte, di recente, ad un meeting con alcuni degli AD di compagnie sulle quali Lakestar ha investito. “Abbiamo parlato di tecniche finanziarie”, dice. “Tutti i colossi come Booking, Expedia, Airbnb, hanno dovuto fare rimborsi. Dunque, in tempi di crisi, si deve essere anche certi di disporre delle giuste risorse finanziarie.” 

Ad oggi, la società venture capital tedesca ha investito in alcune delle più conosciute startup di viaggi, come Omio, GetYourGuide, e HomeToGo, nonché imprese nuove come Impala e LikeHome. Nei primi tempi, hanno anche investito in Airbnb, Skype, e Spotify

O’Neill ha chiesto il motivo per cui Lakestar ha una visione ottimista riguardo il mondo dei viaggi.

Il viaggio rappresenta parte del patrimonio di tutti noi. È un elemento fondamentale,” ha risposto Schuh. “Questo mercato di $8.000 miliardi non scomparirà, ma sarà bensì radicalmente diverso da come era fino a qualche mese fa.” 

Nonostante il Coronavirus si sia tradotto in una chiusura totale per l’industria del turismo, Schuh resta ottimista per le startup tecnologiche, e ritiene che il nuovo fondo di $735 milioni di dollari indirizzato alle startup europee potrebbe costituire un beneficio per le imprese che sono in fase di crescita. 

Abbiamo voluto seguire l’avventura di uno dei fondatori dall’esordio all’offerta iniziale al pubblico, ed è quel che si può fare solo ed esclusivamente con un apposito fondo di crescita. Inoltre, non intendiamo perdere le interessanti e competitive offerte da Stati Uniti e Asia. Vogliamo essere competitivi”, dice. 

“L’Europa è in competizione con gli Stati Uniti e l’Asia, ma quando si parla di investimenti sulla crescita, in Europa c’è un grande divario. Non c’è letteralmente nessuno che investa in quei $50 milioni di dollari che sia di serie C, D o E.” 

I “Category Killer

In passato, la Lakestar si è concentrata sugli aggregatori dei viaggi, come specifica O’Neill, che chiede se il Covid ha influenzato in termini di strategia. 

È tutta una questione di aggregazione dell’offerta,” ha risposto. “Prendi Omio, ad esempio. Hanno 600 fornitori connessi, HomeToGo ha 500 diverse strutture che forniscono alloggio. Si tratta di un consistente lavoro basato su procedure API [Application Programming Interface, ndr], che serve a rendere più forte il mercato. In una fase successiva, si comincia a sviluppare il mercato verticale [ad offrire beni e servizi di nicchia, mirati, ndr]. Alcuni hanno cominciato con il metasearch per poi passare al mercato verticale. 

Nell’integrare i princìpi del nuovo fondo, Schuh riferisce che la Lakestar ha voluto comprare azioni delle startup che erano in testa nei principali settori dell’industria. 

“Per quanto concerne il settore ricettivo, si deve investire nei vincitori di categoria, nei tour e nelle attrazioni turistiche, nei mezzi di trasporto terrestri e così via. In generale, si tende ad investire in un momento successivo, come è accaduto con HomeToGo nel momento in cui abbiamo notato che il loro modo di fare mercato era trasparente. Ancora dopo, abbiamo investito in GetYourGuide perché volevamo capire chi avesse portato maggiori ricavi nel settore di tour e attività ludiche.” 

Questa tattica implica che la Lakestar sostiene le imprese che hanno maggiori possibilità di sopravvivenza.

“Siamo totalmente consapevoli che ci vorranno due o tre anni prima che ci si riprenda in maniera definitiva dal Covid. Ma abbiamo notato che se si è dei ‘category killer’ se ne uscirà ancora più forti, perché ci può essere solo un vincitore nel marketplace!” 

UNA SPINTA MOTIVAZIONALE 

Nel frattempo, Scuch ha rivelato i trend dal portafoglio di un altro dei suoi partner, la Teralytics, azienda di data entry che collabora con società di telecomunicazioni a livello mondiale, e che ha fornito uno studio aggiornato sui cambiamenti della mobilità: da quanto è emerso, gli spostamenti in aereo sono calati del 94%, mentre quelli in treno tra il 70% e l’80%. C’è stata invece una ripresa totale degli spostamenti in macchina. 

La macchina è il mezzo di trasporto a cui tutti stanno facendo ricorso. C’è stata una netta ripresa anche dall’anno scorso. Parlando di strategie per il settore alberghiero, è facile che gli hotel ricevano prenotazioni da gente che si trova vicino, perché la gente si sente al sicuro prenotando una camera in una struttura vicino casa. È stata un’osservazione interessante non solo per la Germania, ma anche per quanto riguarda l’Italia, il Regno Unito ed altre nazioni.” 

La strada per la ripresa totale sarà lenta, ma le startup europee del settore dei viaggi che si stanno adoperando nonostante il crollo dell’economia, potrebbero essere quelle che prevarranno nel settore. 

Paolo Mazzara

Paolo Mazzara è un albergatore, un appassionato viaggiatore e autore di blog. Brama di avventura e di terre selvagge. Giardiniere, lettore, subacqueo, arciere tradizionale, amante del vino e amante della buona cucina.